PETIZIONI EUROPEE PER IL BENESSERE ANIMALE
L’Europa cosa fa per il benessere animale?
Domanda lecita, alla quale cerchiamo di rispondere anche attraverso la rubrica Animal Eu a cura della eurodeputata Eleonora Evi di Europa Verde, ma in aiuto anche la possibilità di lanciare petizioni.
Tramite il sito ufficiale www.europarl.europa.eu, infatti, molte sono le petizioni lanciate da cittadini europei volte a richiedere più rispetto ed attenzione nei confronti degli animali.
Sappiamo benissimo che, per tante realtà, parlare di benessere animale non sempre, anzi quasi mai, significa chiederne la liberazione definitiva. Siamo coscienti del fatto che, più che altro, si reclama il benessere animale non tanto per la tutela dell’animale stesso, ma per la propria tutela.
In poche parole a gran voce si chiede maggior attenzione alla salute animale affinché, ahimé, le carni o i prodotti derivati da queste povere creature siano più controllate affinché siano più sane.
Queste petizioni, però, vale comunque la pena sottoscriverle in quanto, purtroppo, la liberazione totale è ancora molto lontana, i passi e le lotte da fare sono ancora davvero tante, quindi crediamo che ogni iniziativa debba essere appoggiata.
Lo scopo degli animalisti ed antispecisti è quello di far soffrire il meno possibile gli animali. Non certo perché arrivino “sani” nel nostro piatto, ma perché semplicemente si vuole che patiscano di meno.
Qualcuno obietterà che questo si chiama “Welfarismo“, ma la differenza tra liberazionismo e welfarismo è sostanziale.
Il benessere animale per gli scopi di cui sopra rappresenta l’obiettivo finale del welfarismo, noi, invece, pensiamo che questo sia un passaggio intermedio, un mezzo per arrivare all’obiettivo finale che, ribadiamo, deve essere la liberazione totale.
PETIZIONI VIRTUOSE
Entrando nella sezione specifica delle petizioni europee, lasciamo siate voi cercare e firmare le petizioni che ritenete più opportune, noi di seguito segnaliamo delle petizioni “virtuose” che, anche se non recentissime, si possono sostenere in quanto non ancora archiviate.
Potete firmare cliccando sulle parole evidenziate in blu.
Petizione n. 0815/2021, presentata da Ahmad Aziz, cittadino maltese, sui diritti degli animali nell’Unione europea
Il firmatario afferma che l’assistenza sanitaria gratuita dovrebbe essere un diritto fondamentale degli animali negli Stati membri dell’UE. L’Unione dovrebbe adottare una legislazione in materia di diritti degli animali.
Petizione n. 0050/2020, presentata da B.R., cittadina tedesca, sulla protezione degli animali
La firmataria chiede il divieto di importazione nell’UE di rettili, uccelli e mammiferi selvatici. Inoltre chiede la castrazione obbligatoria per gatti e cani nell’UE. La firmataria sostiene che gli animali vengono spesso abbandonati provocando il sovrappopolamento dei rifugi per animali.
Petizione n. 1280/2020, presentata da P.G.S., cittadina spagnola, sull’allevamento di cani e gatti
La firmataria contesta la vendita di cani e gatti nei negozi di animali, sostenendo che l’allevamento di animali da compagnia a tale scopo comporta un aumento esponenziale del numero di animali che vengono poi abbandonati. La firmataria richiede che i negozi di animali offrano cani e gatti in adozione piuttosto che metterli in vendita, facendo riferimento alla Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione degli animali, siglata a Strasburgo il 13 novembre 1987, che definisce le norme concernenti la custodia, l’allevamento, l’acquisto, l’addestramento e la riproduzione di animali da compagnia. La firmataria richiede l’adozione di una legislazione a livello di UE che vieti la vendita degli animali da compagnia nei negozi di animali.
Petizione n. 0167/2017, presentata da K.G., cittadina cipriota, sulla creazione tempestiva di un’autorità UE responsabile del benessere degli animali.
La firmataria spiega che i cittadini dell’UE non hanno nessuno a cui chiedere aiuto quando devono assistere un animale che necessita di aiuti urgenti e che sono lasciati a loro stessi per quanto riguarda la copertura delle spese necessarie alle cure degli animali randagi. Ad aggravare la situazione vi è il fatto che le ONG sembrano essere spesso inefficienti, e che oggigiorno i cittadini europei fanno fatica anche a soddisfare i propri bisogni. La firmataria sostiene che le attuali norme che disciplinano gli abusi sugli animali sono estremamente indulgenti, non sono previste pene detentive né multe elevate, nessuna segnalazione sulla fedina penale, e solo pochissimi casi sono segnalati o registrati nei casellari giudiziali. Essa insiste sul fatto che gli Stati membri dovrebbero avere un’infrastruttura operativa per il benessere di base degli animali capace di adempiere al suo scopo.
Petizione n. 0094/2015 presentata da Pia Berrend, sulla terminologia utilizzata in riferimento agli animali domestici randagi nella proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla sanità animale.
La firmataria chiede al Parlamento europeo di respingere la proposta contenuta nel progetto di proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla sanità animale. La proposta definisce animali selvatici gli animali domestici randagi quali i cani e i gatti. La firmataria reputa che tale terminologia ignori la fondamentale distinzione biologica e giuridica tra gli animali selvatici e domestici, che questa possa determinare confusione in termini giuridici e possa essere pericolosa non soltanto per i cani e i gatti senza casa ma anche per gli animali da compagnia con padrone che potrebbero essersi persi o essere fuggiti, poiché offrirebbe basi giuridiche per consentire ai cacciatori di sparare loro.
Milano, 19/01/2022 – GC