PRODOTTI VEGETALI, UNA PETIZIONE PER BLOCCARE LA CENSURA
Partita una petizione per bloccare la censura sui prodotti vegetali. Articolo di Alessandra Tedeschi
Anche l’Italia verso la censura dei prodotti vegetali
In Italia è stata presentata una proposta di legge per censurare i prodotti vegetali. La proposta vorrebbe vietare ai produttori di alternative vegetali l’utilizzo in etichetta di termini quali “cotolette”, “würstel”, “affettato” o “bistecche”.
Ne da notizia un articolo pubblicato sul sito di Essere Animali.
Questione di valori nutrizionali
Il “burger ban” in Europa motivava la censura sull’etichettatura adducendo l’incapacità del consumatore di distinguere un prodotto vegan da uno a base di carne.
La proposta di legge italiana motiva invece la censura sull’etichettatura sostenendo che chi acquista prodotti vegetali è spinto a pensare che abbiano le stesse qualità nutrizionali del corrispondente prodotto a base di carne.
In realtà, sostiene Essere Animali, i consumatori non sono così ingenui e, comunque, non comprano un prodotto per avere le stesse qualità nutrizionali di un altro. Inoltre, anche tra prodotti con nomi simili di origine animale c’è una grande variabile dal punto di vista nutrizionale. Si pensi ad esempio alle differenze nutrizionali tra prosciutto crudo e prosciutto cotto, o tra würstel di pollo e würstel di suino.
La proposta di legge italiana motiva inoltre la censura sull’etichettatura sostenendo che i prodotti vegetali che “vengono macinati, mischiati, arricchiti con aromi e addensanti non hanno nulla a che fare, dal punto di vista nutrizionale, con i veri prodotti della zootecnia…”. Questa motivazione sembra essere più che altro un autogol, in quanto, così come osservato da Essere Animali, i valori nutrizionali di un prodotto vegetale sono decisamente migliori, perché contengono meno grassi, più fibre, zero colesterolo, nessun potenziale batterio e nessuna traccia di antibiotici.
Eccellenza Made in Italy?
Nella proposta di legge si fa anche riferimento a “l’impiego di numerosi additivi, aromatizzanti e coadiuvanti…” nei prodotti vegetali. Ma è cosa nota che anche sulle etichette di tantissimi prodotti a base di carne, ad esempio gli insaccati, è indicata la presenza di additivi e aromatizzanti.
La proposta di legge lancia inoltre un appello al rispetto del lavoro delle aziende italiane. Ma non sono forse italiane anche tante aziende di prodotti vegetali che verrebbero danneggiate economicamente se la proposta dovesse diventare legge?
La lettera aperta delle associazioni
Al fine di chiedere un confronto sulla proposta di legge, alla Commissione Agricoltura è stata indirizzata una lettera aperta firmata da 34 associazioni. La lettera è stata promossa da Essere Animali e sostenuta dalla European Alliance for Plant-based Foods.
La petizione per sostenere i prodotti vegetali
Questa proposta è un chiaro tentativo di rallentare la crescita del mercato dei prodotti vegetali, verso cui tanti consumatori si stanno orientando, per motivi etici o ambientali. Ma cosa possiamo fare noi consumatori?
In primo luogo firmare e condividere ovunque la petizione per fermare la censura sui prodotti vegetali.
Inoltre, seguire sui social le associazioni che si battono contro la censura e sostenerne le azioni.
Milano, 24/03/2023
A volte non siamo consapevoli dell’impatto che le nostre scelte hanno sulla vita collettiva e su quella degli individui che capitano nel nostro piatto o sono stati coinvolti nella sua produzione e preparazione. È una dissociazione che insegnano anche ai bambini. Mia figlia chiedeva ai compagni: “ma tu mangi gli animali?” E la risposta è sempre stata: “io no!”.
I bambini non vogliono mangiare gli animali, ma gli adulti, silenziosamente e inconsapevolmente, insegnano che si deve. Senza considerarla una ideologia.