UNA PESSIMA SCELTA A “CHE TEMPO CHE FA”
"Che tempo che fa" ha aperto la nuova stagione televisiva con una 'novità' per niente gradita: la prigionia di tanti Pesci in un acquario in primo piano!
Infatti sotto la scrivania del presentatore sono in bella 'mostra' un numero non quantificato di Pesci apparentemente 'esotici' (ovvero pescati in luoghi molto lontani da noi) e quasi sicuramente sono d'allevamento, derivati quindi da uno sfruttamento che implica un profitto opportunista (cioè a discapito di Animali in cattività). Un cattivo esempio che come al solito viene rappresentato dalla televisione italiana, peggio se a farlo è un servizio pubblico. Non bastavano tutti i programmi a base di ricette culinarie, divulgatori di un alimentazione spregiudicata, in cui carne e derivati fanno da apri pista ad una errata consapevolezza della vita altrui (gli Animali). Se questi sono i risultati, esposti da chi dovrebbe dare il buon esempio tramite un mezzo d’informazione valido ed efficiente, siamo ancora lontano anni luce da una profonda presa di coscienza che possa liberare la mente da radicate tradizioni reticenti a scomparire. Fabio Fazio (insieme agli autori del programma) purtroppo è solo uno dei tanti rappresentanti che contribuisce a nascondere, anzi a mistificare, la sofferenza degli esseri viventi che non hanno voce. E' risaputo che i Pesci all'interno di un ambiente ristretto non vivono bene, e in ogni caso uno studio televisivo dotato di luci artificiali non è propenso alla salvaguardia anzi è dannoso per la loro incolumità. Certamente non muoiono all'istante, ma chi può garantire che sopravvivano a lungo? Magari lo stesso Fazio avrebbe potuto invitare un esperto in materia per tranquillizzare gli spettatori e chi ha reale interesse verso la loro salute. Ma niente di tutto questo è stato fatto! Si è perseguito incessantemente nonostante il programma in questione dovrebbe divulgare intrattenimento accompagnato da cultura e buon senso civico. In sostanza è vergognoso che anche chi solitamente consuma cibo animale non si sdegni nel vedere questo scempio! La protesta dovrebbe essere unanime e condivisibile.
Infatti molti sono intervenuti per protestare, tra cui Renata Balducci presidente dell'Associazione Vegani Italiani Onlus con queste parole: “Acquario in trasmissione? Mostrare pesci prigionieri a tutta l’Italia è una cosa senza alcun senso e anche obsoleta. La nostra realtà è indignata. Lavoriamo costantemente per divulgare il rispetto della vita in tutte le sue forme e siamo rimasti molto delusi che una trasmissione come questa, molto seguita, proponga animali in cattività a soli fini estetici. E pensare che la televisione potrebbe essere un’occasione preziosa di di sensibilizzazione alla questione animale; un amplificatore potente in merito a questioni etiche a favore di scelte più sostenibili. Invece siamo ancora fermi qui: a difendere la nostra posizione di fronte ad un palese atto di violenza e di sfruttamento.” Pier Paolo Cirillo Coordinatore AssoVegan: “Qual’è l’intenzione di Fazio e della sua redazione allestendo un acquario nello studio televisivo? Ma pensa veramente il conduttore di Rai 1 di creare un’atmosfera familiare e serena, intervistando i suoi ospiti con accanto una gabbia acquatica con dentro dei poveri pesciolini pescati in acque esotiche per far bella mostra davanti a chi non avverte più l’empatia e la sensibilità di considerarli degli esseri viventi, ma solo come soprammobili? E’ diseducativo ed incivile – incalza Cirillo – presentare una situazione di prigionia e sofferenza di animali innocenti ai telespettatori della Rai come un arredo qualunque, e valutando anche un’implicita pubblicità occulta gratuita ai costruttori e venditori di acquari!”Silvia Premoli giornalista membro del Comitato Etico AssoVegan e responsabile Ufficio Stampa VEGANOK Animal Press: “…e stigmatizzo la liceità di arredare uno studio televisivo con animali ridotti per l’ennesima volta a terribile oggetto di arredamento (non vi è bellezza dove vi è prigionia). Sono altrettanto stupita come Fabio Fazio che si fa spesso paladino di diritti, che porta alla ribalta tematiche di giustizia sociale e temi protezionisti non riesca a fare un collegamento con la questione animale che ad essi è imprescindibilmente correlata. Sono delusa che Fazio non faccia l’equazione dei pesci prigionieri in un acquario, ridotti a oggetto da esposizione con una situazione di ingiustizia e sfruttamento, e ancora non trovi analogia tra prigionia e violenza. I pesci non hanno la voce e non possono scegliere, sono stati rinchiusi in una “scatola”. Una Rete TV nazionale e un conduttore al quale si delegano argomenti legati a cultura, costume e spesso etica dovrebbero essere entrambi responsabili dei messaggi ed esempi portati al pubblico. Non possiamo impressionarci se nel 2017 anziché dare spazio a un pensiero aspecista siamo ancora con gli animali in gabbia, rinchiusi nei circhi, negli zoo e negli allevamenti, costretti a divertire un pubblico ineducato. Mi auguro che le televisioni nazionali e i conduttori si evolvano educando i cittadini al rispetto, alla sensibilità, alla pietà verso ogni forma di vita. Chiediamo che si spendano parole per perorare la causa di animali liberi, individui che hanno diritti per un futuro senza acquari, senza gabbie e senza sofferenza. Per gli animali e per le nuove generazioni hanno bisogno di un respiro di rispetto, libertà e giustizia.” Oltre alla redazione di Promiseland.it (da cui sono tratte queste dichiarazioni): “La redazione di Promiseland si unisce ad Associazione Vegani Italiani Onlus e alle loro voci nell’indignazione: mostrare animali prigionieri, ridurli a oggetto e renderli scenografia, è inaccettabile. Crediamo in un utilizzo consapevole dei media in cui sia possibile dare spazio e voce alla questione animale, in cui si promuova il rispetto di ogni forma di vita.”
In risposta a ciò Fabio Fazio è intervenuto con le seguenti dichiarazioni: "Vorrei rassicurare quanti si stanno preoccupando per i pesci. I pesci stanno benissimo, mangiano…". Poi ha aggiunto: "Sono pesci che amano stare nell'acqua anziché su un prato. Io sono stupito, i pesci vivono nell'acqua. Sono pesci di allevamento per gli acquari. È un acquario, i pesci vivono nell'acqua". Luciana Littizzetto, quando ha raggiunto Fazio, ha ironizzato: "Te l'avevo detto che ti avrebbero fatto un mazzo così. Ragazzi non possiamo liberarli, sono pesci d'acqua dolce. Ci sono persone che vengono qui con il termometro ogni giorno e controllano se la temperatura è giusta, se sono raffreddati, ma avercelo io qualcuno che mi ca** così tanto".
Questa petizione ha lo scopo ben preciso di far intervenire chi di dovere per rimuovere i Pesci e collocarli in ambiente idoneo. Naturalmente essendo in cattività non potranno essere liberati, ma almeno non rappresenteranno più un cattivo esempio. Servirà da monito per chi in futuro avrà la triste idea di arredare uno studio televisivo con Animali senzienti chiusi in gabbia. Anche perchè nonostante le proteste già avviate, ed inascoltate, la beffa continua senza sosta con Fabio Fazio che interviene il 26 novembre con un affermazione a dir poco squallida, ovvero visto che era intervenuto il coro dell'antoniano ha chiesto ai ragazzi di cantare una canzone in onore dei Pesci nell'acquario: "Il coccodrillo come fa".
Per firmare la petizione, lanciata da Roberto Contestabile, cliccare QUI.