“LIBERAZIONI” UN IMPORTANTE COMPLEANNO
“Liberazioni” compie dieci anni.
Con il numero n° 40, “Liberazioni” spegne 10 candeline. Un traguardo di cui sono molto orgogliosi e, nel loro sito, non mancano di ringraziare tutti coloro che hanno collaborato per la sua realizzazione, innanzitutto verso abbonati e lettori.
Il numero 40 sarà, quindi, davvero speciale! 40 come i 40 autori che affrontano la “questione delle questioni”: quella animale. Questione che verrà declinata in diverse forme e temi.
La storia di Liberazioni.
Liberazioni è una rivista trimestrale. Dal 2005 crea dibattito sulla questione animale e sui dispositivi di animalità che regolano le attuali strutture sociali. Sono sempre originali i contributi che propone, arricchiti da innumerevoli articoli tradotti da varie lingue al fine di estendere le prospettive teoriche e le prassi di liberazione dell’antispecismo.
A parte i numeri monografici, i saggi pubblicati sulla rivista possono essere suddivisi in tre sezioni tematiche:
– Officina della teoria, in cui trovano spazio lavori di carattere filosofico il cui intento principale è quello di elaborare e fornire strumenti concettuali per pensare l’animalità, anche a partire da ambiti di pensiero e di lotta “esterni” al campo dei Critical Animal Studies.
– Territori delle pratiche, che ospita contributi volti a far avanzare il dibattito sulle strategie dei movimenti per la liberazione animale (e non solo).
– Tracce e attraversamenti, che accoglie articoli brevi, recensioni di libri e film, racconti, suggestioni.
A partire dal 2014, la rivista si è arricchita di una nuova sezione intitolata Testati dagli animali, in cui si pubblicano interviste ad autrici e autori di rilevanza internazionale che hanno sviluppato strumenti utili per la discussione sugli animali, l’Animale e l’animalità. Tra i tanti: Judith Butler, Michael Hardt e Rosi Braidotti.
Dannato tempo.
Della redazione di Liberazioni fanno parte dei componenti di Oltre la Specie ed è proprio questo gruppo ad aver prodotto “DANNATO TEMPO”, un cortometraggio dedicato a tutti gli animali a cui il tempo è rubato, concesso solo come dannazione.
Dannato tempo è il loro.
Le loro vite si concatenano, programmate l’una nell’altra, solo in funzione dei bisogni di altri.
Nello scorrere di questo tempo ininterrotto, la singola vita non conta nulla, mentre per ciascun protagonista è l’unica occasione possibile: imposta e strappata al contempo.
Nel film il tempo si costruisce nella contrapposizione di immagini intrecciate allo scorrere di stagioni, giornate, forme e colori.
È il ritmo del cuore a scandire il tempo, sottofondo e motore di ogni individuo: ne determina l’inizio e la fine, si fa ritmo monotono nella noia. Le esistenze dannate si svolgono in reclusione, mentre il resto del mondo vive e sogna.
“Dannato Tempo”, di Alessandra Galbiati e Luigia Marturano, di Oltre la specie, è un lavoro davvero notevole!
Milano, 17/03/2020 – GC