DAVIDE AMODIO: VIOLINISTA VEGAN
Quando anche la musica classica si fa vegan
Da Violino Tzigano a Violino Vegan è un attimo!
Davide Amodio, violinista praticamente da sempre, dopo una lunga fase da vegetariano, è passato al veganismo grazie al figlio che gli ha mostrato un video sulle condizioni delle mucche da latte.
Davide ha girato il mondo per fare concerti, calcato i palchi più importanti e prestigiosi riconosciuti come vere mecche della musica classica.
Quando era vegetariano lo chiamavano AmoBio anziché Amodio e la scelta vegan gli hanno complicato un po’ di più le cose, ma Davide non ha mai fatto passi indietro.
Ora il Maestro Amodio è un po’ più stabile e vive a Venezia dove insegna e porta avanti tanti nuovi progetti.
Di questo e di tanto altro ne ha parlato con Grazia Cominato in una interessante intervista.
L’intervista di Davide Amodio
Una curiosità che arriva dal 1600
Fin dal 1978 Davide suonava occasionalmente musica antica, ma si è profondamente appassionato a questa disciplina ed ha iniziato a specializzarsi dal 1990.
Ciò significa che ama ritrovare il modo antico di suonare e di riportare lo strumento alla sua forma originale. Forma originale che, purtroppo, prevederebbe l’utilizzo delle corde in budello “nudo”, soprattutto di montone.
Impossibile per Davide utilizzare queste corde che trasudano sofferenza e morte, ma la svolta è arrivata quando ha scoperto un trattato del 1619 dove si parla di violinisti che usano le corde in metallo il cui suono è molto più dolce di quello in budello.
Questo ha spinto Davide a fare il grande passo di abbandonare l’insano e inutile uso di questo tipo di corde e di scoprire la morbidezza e la duttilità delle corde in metallo, buone per tutti i tipi di musica.
Una bellissima scoperta utile a tutti i musicisti, strumentisti ad arco, che non riescono a combinare la loro scelta vegan con le esigenze professionali.
Milano, 04/06/2024 – GC
Oggi per la prima volta ho scoperto Radio Veg e devo dire che è molto bella e la musica è eccezionale complimenti e buon lavoro. vorrei collaborare con voi
ARISTA INK. TERNI ITALY
Caro collega quasi omonimo che sei venuto ad abitare proprio a casa mia, Venezia…usi crine sintetiche o sfrutti i poveri cavalli? 😉
Nell’intervista è tutto spiegato, basta ascoltarla!
Grazie redazione vegana, ma non era una vera domanda, sono musicista e vedo che usa corde di metallo e crine di cavallo….”finche non troveranno alternative al crine”. Anche io quando troveranno un alternativa valida alla carne alle uova ed al formaggio diventerò vegano, fino a quel momento userò carne tradizionale, cottura al sangue. (comunque per la precisione nel 1600 hanno iniziato a provare delle corde rivestite, ossia corde di budello rivestite di rame o argento, quindi non come dice Davide corde di solo metallo)
A parte che ormai di valide alternative ce ne sono parecchie, non si ha bisogno di carne uova e formaggio, si vive molto meglio senza. E vivono meglio anche gli animali.
Vorrei precisare che da più di trent’anni abito a Venezia ma a casa mia. Non ho mai abitato a casa di questo signore come dice. Se per casa sua intende la città in generale, forse intende la Venezia della Calle degli Albanesi? Del fontego dei Turchi? Il ponte dei Greci? L’isola degli Armeni? Il fontego dei Tedeschi? Il meraviglioso ghetto ebraico? Eccetera eccetera.
Per quanto riguarda le corde: ebbene sì, c’è più di una testimonianza sull’argomento che attesta l’uso di corde interamente di metallo, come Pretorius nel 1619 oppure
ad es. Piccinini 1623 descrive il Chitarrone, “armato do corde di cetra, come s‘usa particolarmente in Bologna“. Le cetre avevano corde di metallo con un ponticello apposito che poggia sulla tavola, come un violino, che sopporta tensioni superiori.
L’argomento è complesso e articolato e non è certo qui la sede per discuterne. A me premeva solo dare, a chi fosse interessato ai problemi etici, un appoggio storico formale. Infine per quanto riguarda i crini, ho trovato i crini sintetici e adesso procederò nella ricerca.