LA COTTURA DEI CIBI
Articolo tratto dal libro DEA Dieta Energia Alta di Marco Urbisci
La cottura dei cibi presenta un indubbio, grande vantaggio: quello di rendere commestibili i cereali e altri alimenti non adatti all’uomo, come la carne e le patate, di modo che in condizioni dove egli non disponga del cibo a lui più appropriato (frutta, verdura e semi), possa comunque sopravvivere grazie ad essi.
Ma vi è un prezzo da pagare. Infatti, quando mangiamo gli alimenti crudi, questi dispongono dei propri enzimi digestivi, che svolgono un notevole ammontare di predigestione, alleviando così il sovraccarico ai danni del pancreas (che produce la dose principale di enzimi digestivi).
Quando invece mangiamo cibi cotti, la cottura ha distrutto tutti gli enzimi digestivi degli alimenti e così il pancreas è ampiamente penalizzato.
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Infatti, da un lato dovrà svolgere il lavoro che avrebbero dovuto svolgere gli enzimi digestivi degli alimenti introdotti, da un altro è obbligato a un super lavoro a causa delle trasformazioni che avvengono nei cibi stessi con la cottura e che li rendono più indigesti, e infine si ritrova a fare i conti con un tipo di alimenti la cui natura è diversa da quella del cibo per cui l’uomo è stato designato.
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Ecco perché il pancreas si ipertrofizza e si ingrossa, accompagnato da cambiamenti anche nelle gonadi (le ovaia e i testicoli), nelle ghiandole surrenali (responsabili, tra l’altro, della regolazione della risposta allo stress), nell’ ipofisi e nelle altre ghiandole esocrine.
Inoltre la cottura rende i minerali contenuti nel cibo meno assimilabili, senza considerare che una parte di essi vengono gettati via insieme all’acqua di cottura.
Detto questo, saltiamo direttamente alle “Conclusioni” di questo capitolo del libro…
Caramellizzazione degli amidi e impennata dell’indice glicemico; carbonizzazione dei carboidrati e acrilamide, con conseguenti effetti cancerogeni di entrambi; denaturazione delle proteine con conseguenti allergie, artriti, malattie autoimmuni; irrancidimento dei grassi, formazione di acroleina, nitrosamine e idrocarburi (tra cui il benzopirene, che è una delle più potenti sostanze cancerogene conosciute); più tutte le patologie derivanti da un’alimentazione scarsa o assente in vitamine, sali minerali, enzimi, antiossidanti e fitonutrienti: che cosa scegliamo di fare ora che abbiamo letto queste informazioni?
Oggi siamo ancora in tempo e anche se per caso siamo già ammalati, se cambiamo modo di alimentarci ci sono eccellenti possibilità di riconquistare la nostra salute.
Potremo così cominciare ad apprezzare, giorno dopo giorno, i risultati positivi in termini di buona digestione, accresciuta energia, ripristino del peso ideale, diminuzione di disturbi della più svariata origine, miglioramento del proprio umore, del riposo, del sonno e della qualità della vita in generale.
Questo articolo è tratto dal libro “DEA, Dieta Energia Alta”, di Marco Urbisci
RV – Gen 21