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FIBRE DI BANANO

Dalle sedie alle tovaglie, dai kimono alla biancheria intima con le fibre di banano.

Come per l’ananas e la palma, dalle foglie e dalla corteccia di banano è possibile ottenere tessuti resistenti e assorbenti. Gli scarti di banane vengono bolliti per produrre dalle fibre dei filati di diversa consistenza e morbidezza. Con le fibre esterne si produce un tessuto ruvido e resistente, paragonabile al cotone, molto utilizzato per le tovaglie. Le fibre più interne invece sono utilizzate per tessuti più leggeri e pregiati, quali il kimono e kamishimo. La seta e il cotone sono, a paragone, più costose e di maggiore impatto ambientale. Con la fibra di banana, mescolata con cotone e lycra, un ‘ azienda è riuscita a realizzare una linea di biancheria maschile. Il tessuto ricavato infatti è resistente, lucente, con un buon assorbimento dell’umidità ed è estremamente leggero. Aziende americane e milanesi si sono specializzate, invece, in tessuti e tappeti realizzati con l’abaca, ossia fibre di banano prodotte a mano nelle Filippine, creando prodotti molto chic con stampe d' oro e argento. Gli scarti agricoli e le fibre di banano sono molto abbondanti nelle Filippine: in passato si realizzavano solo zerbini e cordame; attualmente vengono invece utilizzati anche nell’arredamento e nell’ abbigliamento eco–friendly.

A presto.

#ingoodwetrust 

by Stefania Depeppe 

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