GLI SPOT DELL’INGANNO
Conosciamo bene Annamaria Manzoni, psicologa, psicoterapeuta e collaboratrice di RadioVeg.it, la sua rubrica ci dà sempre degli interessanti spunti di riflessione sul rapporto uomo/animali/mondo veg, ci fa quindi piacere condividere con voi l'approfondita analisi sugli spot pubblicitari, che hanno come soggetto allegre famigliole alle prese con alimenti di origine animale, e che Annamaria ha pubblicato su http://www.lindro.it/ .
E' un pezzo che pone l'accento sul fatto che in questi spot "laddove sangue, sofferenza, crudeltà, terrore, grida sono esplosive, il mondo viene ossessivamente descritto con riferimenti a gioia, tenerezza, rispetto, bontà, morbidezza."
"L’operazione pubblicitaria che coinvolge i destinatari più giovani si gioca sulla consapevolezza che il cibo contiene istanze simboliche di potente pregnanza, che trasmettono messaggi suggestivi associando il cibo al mondo degli affetti: ne consegue che, a livello inconscio e profondo, andranno determinandosi sovrapposizioni e identificazioni tra le relazioni familiari più importanti e il cibo animale, operazione facilitata dal fatto che il cibo contiene in sé valenze profonde, perché va a solleticare le prime relazioni familiari, il latte materno, la nutrizione come prendersi cura: è quindi depositario di forti valenze simboliche."
"Dal punto di vista etico e del benessere psicologico, si tratta di un’operazione tanto furba quanto disonesta. Va a innescare un meccanismo di scissione tra due realtà che sono destinate a mantenersi estranee l’una all’altra: il bambino continuerà a sorridere ai porcellini e a mangiarli, una volta sgozzati, senza avvertire l’incongruenza. I genitori prima lo guarderanno con compiacimento intenerirsi giocoso e dopo gli serviranno in tavola il prosciutto, la carne, il tonno. Per quanto riguarda loro, la scissione ha avuto inizio da tempo immemorabile ed è ora perfettamente funzionante: non resta che favorirla a vantaggio delle future generazioni."
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Milano, 07/10/2016 – GC