KITE HILL START UP DI VEG FORMAGGIO
Basta andare a fare la spesa per vedere crescere sempre più l’offerta di alimenti veg, buon segno perché significa che c’è richiesta e se c’è richiesta vuol dire che il mondo sta un po’ cambiando rotta!
A proposito di alimenti veg, vogliamo parlarvi di Kite Hill prendendo tutto quel che c’è da sapere sul sito thefoodmakers.startupitalia.eu. Kite Hill è una startup di San Francisco che ha brevettato un sistema per produrre in modo alternativo. L’amministratore delegato di questa realtà è Matthew Sade, prima di mettersi in proprio, è stato uno dei manager di Impossibile Foods, l’azienda che trasforma le piante in hamburger che ha ricevuto più di 183 milioni di dollari da investitori tra cui anche il papà di Microsoft Bill Gates.
Mentre con Impossible Foods la mission era riprodurre burger vegetali, ora il mercato di riferimento è quello dei prodotti caseari alternativi che, secondo alcune stime, raggiungerà il valore di 19,5 miliardi entro il 2020. In pratica Kite Hill ha brevettato un sistema per produrre formaggi, yogurt, ricotta, dal latte di mandorla e, per questo progetto, ha raccolto 18 milioni di dollari da General Mills’, 301 INC, e CAVU Venture Partners.
Sono diverse le linee di prodotti che la startup ha messo sul mercato dal 2011, anno della sua fondazione. Attraverso un processo biochimico sviluppato all’Università di Stanford la startup realizza prodotti che promettono di avere lo stesso gusto, o almeno avvicinarsi molto, a quelli realizzati in modo tradizionale. I vantaggi? Riduzione dell’inquinamento nella produzione, cibi più salutari con meno grassi e un target da colpire come quello dei vegani e di chi soffre di intolleranze alimentari: «I gusti dei consumatori sono in evoluzione. Non è un settore semplice quello dei prodotti trasformati, rispetto per esempio al latte alternativo, ma la domanda è destinata a crescere negli anni. Il mercato è pieno di opportunità» spiega Sade a Inc.com.
Anche se è vero da un lato che sono tante le startup in California e nel mondo che stanno puntando su nuove soluzione nel food, è altrettanto vero che i venture hanno tirato il freno a mano sugli investimenti. Stando ai dati di CB Insight gli investimenti nel primo trimestre del 2016 sono scesi a 684 milioni rispetto ai 2 miliardi che hanno foraggiato le startup del food negli ultimi tre mesi del 2015.
Queste sono le stime dell’indagine di Markets and Markets. Nella ricerca emerge che il mercato più grande sarà quello asiatico dove la domanda per prodotti caseari alternativi ha già superato tutti nel 2014 ed è destinato a essere anche quello più ricettivo nei prossimi anni, seguito da quello nord americano ed europeo. Nel resoconto viene riportato che “I consumatori sono sempre più attenti alla loro salute, mentre cresce il bisogno di prodotti innovativi visto l’aumento di intolleranza al lattosio e in genere di malattie gastrointestinali e l’incremento del numero di persone che cambiano abitudini alimentari”… e qui si riferiscono a noi vegetariani e vegani.
Che sia per salute o per etica, l’importante è che la scelta porti ad una diminuzione drastica di consumo di prodotti caseari e, conseguentemente, alla diminuzione di sofferenza animale… c’è da esultare quindi!
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Milano, 04/06/2016 – GC