ESSERE VEGANI …VUOLE DIRE SAPERE AMARE
Perché essere vegani vuol dire saper amare profondamente? – Articolo di AqvaVera
Essere vegani, non è solo un concetto relegato all’importanza etica e salutistica.
Certamente il primo pensiero va agli animali, a quanto sia impossibile accettare una così profonda ingiustizia, a come non ci è più possibile compartecipare alle loro agonie solo per il soddisfacimento momentaneo delle nostre papille gustative; poi c’è la spinta del “mangiar bene”, ossia quando raggiungiamo la consapevolezza che in fondo le proteine animali fanno più male che bene, che, in fondo, se mangio vegano sto decisamente meglio e mi garantisco una vita più lunga e in salute.
Sono ancora tante le false dicerie che gravitano intorno al veganismo.
Si passa da presunte carenze alimentari fino a raggiungere il falso mito di menù monotoni…. Ovviamente, l’informazione approfondita è alla base di ogni scelta che ognuno di noi prende nella propria vita e noi sappiamo altrettanto profondamente che nulla di quanto insinuato dagli onnivori sui vegani, è vero!!
Ma essere vegani è anche altro. Vuol dire essere in sintonia con la Terra, con Madre Natura, con gli animali, i mari, i monti, i laghi, il cielo…significa “sentire” ed essere in armonia con l’Universo intero.
“L’ADA (American Dietetic Association) dal 1987 dichiara che una dieta vegana correttamente bilanciata è salutare, adeguata dal punto di vista nutrizionale e adatta a tutti gli stadi del ciclo vitale (inclusi gravidanza, allattamento, svezzamento, infanzia e terza età) perché garantisce lo sviluppo fisiologico dell’organismo”.
Vivere vegan significa sapere amare, perché si è orientati non solo sul “qui e ora” ma verso un domani migliore, un futuro verso il forte desiderio di voler lasciare un mondo migliore a chi verrà dopo di noi.
Stiamo cercando di correggere la curva che abbiamo follemente creato. Se sempre più persone popoleranno questo pianeta e, se queste persone vorranno mangiare sempre più carne, la Terra ne risentirà molto dal punto di vista ambientale.
Più carne significa infatti più terra dedicata alla coltivazione dei vegetali necessari a nutrire gli animali allevati prevalentemente in modo intensivo; significa deforestazione, significa più consumo di acqua; significa crescenti emissioni di metano nell’atmosfera.
Abbiamo abusato della “pazienza” di Madre Natura che rivuole il suo spazio.
Qualche numero da “Oggiscienza.it“: lo sapete che per produrre un chilo di carne di manzo servono 15400 litri d’acqua, per un chilo di burro ne servono 5553. Occorrono invece 353 litri d’acqua per un chilo di cetrioli, 237 per un chilo di insalata, 214 per un chilo di pomodori…
Secondo uno studio dell’Università di Oxford se tutti diventassimo vegani:
- Si ridurrebbe del 49% l’emissione dei gas serra per la produzione di cibo;
- ci sarebbe una riduzione del 76% dei terreni utilizzati per produrre cibo;
Secondo la PETA, ci sono fondamentalmente due ragioni per diventare vegani: se tutti fossimo vegani non sarebbe più necessario allevare animali facendoli vivere e morire in modo orribile negli allevamenti intensivi. Inoltre, come abbiamo visto, sarebbe un ottimo modo per inquinare meno.
Gli uomini fanno agli animali ciò che sono capaci di fare ai propri simili: gli allevamenti di bestiame e i macelli sono il prototipo dei campi di concentramento così come c’è analogia tra l’uso degli insetticidi e le armi chimiche, e via dicendo.
S. MORDYSNKY
Milano, 31/01/2022 – GC