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5.000 SPECIE IGNOTE SCOPERTE NEL PACIFICO

Una scoperta incredibile nel Pacifico. Articolo di Iris Paganessi su l’Indipendente

Come una iniziativa, nata per valutare i rischi che comporta l’estrazione di minerali dai fondali oceanici (deep-sea mining), si è trasformata nell’eclatante scoperta di 5.000 specie ignote. Ce lo racconta Iris Paganessi su l’Indipendente.

Resta inteso che…

… per quanto ci riguarda, qualsiasi tipo di intervento umano è invasivo e pericoloso e mette a rischio tutto quell’equilibrio naturale che si è creato nel corso dei millenni. Se fino ad ora 5.000 specie erano ignote e al sicuro, ora non lo saranno più.

Prima o poi la natura ci mostrerà il conto e sarà molto salato. L’acconto ci è già arrivato.

Nel Pacifico è stato scoperto uno scrigno di biodiversità con 5.000 specie ignote – L’articolo

Quella che doveva essere la realizzazione della prima mappatura della Clarion-Clipperton Zone (CCZ), finalizzata alla valutazione dei rischi del deep-sea mining, si è trasformata in una scoperta incredibile: gli scienziati hanno scoperto in questa zona incontaminata oltre 5000 specie animali di cui circa l’88-92% non era mai stato visto prima. 

Ma procediamo per gradi. La Clarion-Clipperton Zone è un’area ricca di minerali che si estende per 1.7 milioni di miglia quadrate, tra Hawaii e Messico.

Le caratteristiche di questa zona l’hanno resa un appetibile futuro hotspot per l’estrazione mineraria sottomarina ed è proprio per questo che i ricercatori hanno scelto di procedere con la mappatura, anticipando l’inizio delle estrazioni.

A partire da luglio, infatti, l’Autorità internazionale dei fondali marini inizierà ad accettare le domande di sfruttamento da parte di queste società. I contratti per l’esplorazione mineraria nella CCZ sono stati concessi a 17 appaltatori minerari, in un’area che copre 745.000 miglia quadrate.

Le società, sostenute da paesi come Regno Unito, Stati Uniti e Cina, vogliono sfruttare minerali tra cui cobalto, manganese e nichel, per venderli in parte al settore delle energie alternative.

Secondo gli scienziati, che hanno pubblicato lo studio relativo alla CCZ sulla rivista Current Biology, l’estrazione mineraria non è priva di rischi.

Soprattutto in un’area incontaminata come questa. Per questo “l’imperativo è lavorare con le aziende che cercano di estrarre queste risorse”, perché serve a “garantire che tale attività sia svolta in modo da limitare il suo impatto sul mondo naturale”, ha affermato il dottor Adrian Glover, biologo presso l’NHM e autore dello studio.

È la prima volta che la biodiversità precedentemente sconosciuta della Clarion-Clipperton Zone (CCZ), è stata documentata in modo completo.

Per studiare e raccogliere campioni dal fondo dell’oceano i biologi hanno inviato veicoli telecomandati per attraversare il fondale marino da 4.000 a 6.000 metri di profondità e osservare le operazioni in collegamento video, direttamente dalla barca.

Le nuove specie identificate sono 5.578 e solo 6, tra cui una spugna carnivora e un cetriolo di mare, sono state viste altrove. Uno degli animali scoperti è stato soprannominato lo “scoiattolo gommoso“, a causa della sua enorme coda e dell’aspetto gelatinoso. Ci sono anche spugne di vetro, alcune delle quali sembrano vasi, ma le categorie più comuni sono artropodi, vermi, membri della famiglia dei ragni ed echinodermi, che includono invertebrati spinosi come ricci di mare e spugne.

La spedizione è stata finanziata dal Natural Environment Research Council ed è sostenuta da UK Seabed Resources (UKSR), una società mineraria sottomarina che gestisce l’area di esplorazione del Regno Unito. 

Il dottor Glover ha parlato dello studio come un “incredibile privilegio”. 

“Tutti coloro che vivono su questo pianeta dovrebbero preoccuparsi di usarlo in modo sostenibile. C’è una grande discussione all’orizzonte ed è incredibilmente importante coinvolgere il pubblico per scoprire quale strada le persone vogliono perseguire. Ci sono i regolatori, i governi e il pubblico, che ascolteranno e leggeranno le informazioni, i pro e i contro. Tutti i dati raccolti sono ad accesso aperto nella letteratura peer-reviewed.”

“In un certo senso – ha aggiunto – considero molto positivo il fatto che possiamo trovare una struttura normativa, prima che l’estrazione abbia luogo.

In altre grandi industrie, come il petrolio e il gas, i regolamenti sono arrivati dopo”. 

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Milano, 29/05/2023

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