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Balsamo di tigre. A proposito di nomi.

Ci saranno davvero ossa di tigre nel famoso balsamo?

Il latte detergente non contiene latte, i frutti di mare non contengono frutti, le lingue di prete non contengono lingue, il burro d’arachidi non contiene burro e, udite udite, il balsamo di tigre non contiene alcuna parte di tigre checché ci abbiano fatto credere per anni il contrario.

Essendo un unguento ancora molto utilizzato ci piace riportare il racconto esplicativo, oggetto di un post di qualche tempo fa di Antonella Giordanelli.

Il racconto di Antonella

Era circa il 19’75 quando, liceale, invitai in famiglia alcuni monaci Hare Krishna venuti per una conferenza al Centro studi Heliopolis di Pesaro.

Gli ospiti cucinarono vegano, tranquillizzando mia madre sulla scelta vegetariana che io avevo compiuto e caparbiamente perseguita fin da bambina.

Con l’occasione, a sostegno del mio antivivisezionismo, le fu donato, in alternativa alle “cibalgine”, il balsamo della tigre. Oggi apprendo a Radio3 Scienza che negli ultimi tre anni il bracconaggio ha dimezzato la popolazione dei leoni, le cui ossa vengono usate nella medicina cinese in sostituzione di quelle della tigre estinta (la zoologa specifica: per l’omonimo balsamo).

Quindi il vasetto di vetro con ancora un po’ di crema rosa è la teca funebre della tigre raffigurata sul coperchio?

Mi documento, in considerazione anche che i monaci induisti non dovrebbero aver nulla a che vedere con la tradizione cinese, e sfatiamo subito una leggenda metropolitana: il Balsamo di tigre non ha nulla a che fare con le tigri. Infatti non è assolutamente realizzato, come dice qualcuno, con le ossa di quei felini o altre parti del loro corpo.

La storia del Balsamo di tigre

Alla fine dell’Ottocento un erborista cinese trapiantato in Birmania, di nome Aw Chu Kin, ispirandosi agli unguenti e agli oli essenziali utilizzati nella medicina tradizionale della sua terra, realizzò una mistura a base di erbe minuziosamente selezionate e dotata di notevoli proprietà analgesiche.

Così che nacque il Balsamo di tigre e fu chiamato così perché nella filosofia taoista la tigre simboleggia la forza, il coraggio e la prosperità.

Fu il figlio di Aw Chu Kin, cioè Aw Boon Haw, a mettere per la prima volta, nel 1926, il Balsamo di tigre sul mercato, e nel giro di qualche anno questo prodotto conobbe un successo mondiale. Successo che ha conservato intatto fino ad oggi.

Nonostante la grande domanda, quello autentico viene ancora prodotto con l’antico metodo artigianale dalla fabbrica Haw Par Healthcare di Singapore, che ha acquistato il marchio: tutte le altre sono semplici imitazioni di cui diffidare.

Le proprietà del Balsamo di tigre

Il famosissimo Balsamo di tigre ha proprietà analgesiche, infatti svolge un’azione antinfiammatoria e migliora il microcircolo locale, dunque si usa per trattare localmente i dolori muscolari causati da distorsioni, contratture, lombalgia, affaticamento; ma anche i dolori alle articolazioni. Non solo. E’ un ottimo rimedio naturale contro il mal di testa (lieve o moderato) e la tosse: in quest’ultimo caso, basta applicarne un po’ sul petto oppure sul dorso, o metterne una noce sul fazzoletto.

Sciolto in acqua oppure inalato, il Balsamo di tigre aiuta ad alleviare i sintomi del raffreddore: vietato, però, somministrarlo ai bambini di età inferiore ai due anni.

Consigliato anche per i piedi stanchi e come rilassante muscolare prima dell’esercizio fisico. Da non sottovalutare il prorompente odore di questa sostanza che, essendo piuttosto forte, ad alcuni può non piacere.

In pochi sanno che tiene lontane le zanzare: è sufficiente metterne un po’ su alcuni punti “strategici” del corpo quali le caviglie e i polsi.

Il bianco e il rosso

Esistono due tipi di Balsamo di tigre: quello bianco, al mentolo, e quello rosso alla cannella. Gli ingredienti base sono gli stessi: canfora, chiodi di garofano, cajeput e cera d’api, unico ingrediente di origine animale, quindi non si può considerare vegano.

Quello rosso contiene però anche olio di cassia e cannella e il suo colore deriva dalla presenza di idrossido di ammonio. Nello specifico, si usa per lenire le contrazioni muscolari, il mal di schiena, il torcicollo, i dolori reumatici e scheletrici.

Il Balsamo di tigre bianco risulta invece molto più leggero, contiene eucalipto e mentolo ed è la variante utilizzata per il mal di testa, per decongestionare il naso, per le punture di insetti e anche le ustioni.

I Giardini del Balsamo di tigre

Aw Boon Haw guadagnò così tanto denaro dalla vendita del Balsamo di tigre a Hong Kong che nel 1935, per gratitudine, fece costruire nel distretto di Tai Hang i “Tiger Balm Gardens”, giardini botanici, che gli costarono l’allora incredibile somma di sedici milioni di dollari e che oggi rappresentano una delle principali attrazioni della città.

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Milano, 24/04/2025 – Grazia Cominato / Antonella Giordanelli

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