SULALA ANIMAL RESCUE TRA MACERIE E SPERANZA
Gaza: la lotta di Sulala Animal Rescue per gli animali e le persone.
In occasione di una cena di raccolta fondi per l’associazione Sulala Animal Rescue, organizzata dal Santuario di Nama, ritorniamo a parlare di animali sotto le bombe a Gaza e lo facciamo con Grazia Parolari di Invictapalestina.
Tra macerie e speranze: la lotta di Sulala Animal Rescue per gli animali e le persone
Nonostante gli orrori della guerra, e fin dal suo inizio, i cittadini di Gaza si sono presi la responsabilità di occuparsi dei loro animali.
Molti hanno accolto animali randagi, altri hanno scelto di salvare gli animali domestici dalle macerie, rifiutandosi di abbandonarli e assicurandosi che condividessero con loro cibo e acqua, se pure scarsi.
E se le grandi organizzazioni occidentali che sostengono i diritti degli animali sono rimaste perlopiù silenziose e passive davanti al dramma degli animali di Gaza, un’associazione locale non ha mai smesso di prendersene cura, sia direttamente, sia aiutando chi cercava e cerca di accudirli e offrire loro protezione.
Nella Striscia di Gaza, Sulala Animali Rescue è l’unica organizzazione che si occupa del recupero, della cura e del benessere degli animali.
Fondata nel 2006 da Saeed Al Err, ex funzionario dell’Autorità Nazionale Palestinese, fino al 7 ottobre 2024 gestiva due rifugi con più di 400 cani nel Nord della Striscia, oltre che ospitare 40 gatti in un’abitazione nei sobborghi della stessa.
Nei primi anni 2000, Saeed Al-Err trascorreva le sue giornate a nutrire gli animali randagi che vedeva nei dintorni di Gaza. Fu inorridito quando si imbatté in un post di Facebook di un ufficio municipale locale che ne incoraggiava l’uccisione.
Sostenuto da abitanti locali, giornalisti e gruppi per i diritti degli animali, Saeed presentò un caso di opposizione all’ufficio della municipalità e li convinse a fare marcia indietro.
Quindi, prese in prestito del denaro e vendette la sua auto per acquistare un terreno in cui ospitare gli animali, utilizzando, per nutrirli, fondi propri e donazioni.
In seguito, e con l’aiuto economico dell’ANP e della municipalità di Gaza, aprì un secondo rifugio.
Nel corso degli anni, Sulala ha aiutato centinaia di animali, tra cui asini e cavalli e molti cani disabili. Proprio per aiutare i cani impossibilitati a camminare, Saeed ideò un carrellino recuperando con successo vecchie biciclette e giocattoli per bambini, non potendo disporre di materiale adeguato a causa del prolungato blocco israeliano.
Con lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas, e con l’invasione israeliana della Striscia, Sulala fu costretta a spostarsi a Nuseirat, nella zona centrale della Striscia.
I gatti e i cani disabili furono i primi ad essere evacuati, portati con sé da Saeed, mentre i rifugi vennero lasciati aperti per permettere ai cani di spostarsi e di cercare cibo, una volta terminato quello lasciato da Saeed.
“La mia più grande paura è dover abbandonare gli animali o dover lasciare Gaza e dover stare seduto in una tenda senza sapere cosa accadrà loro. Gli animali contano su di me. Non ho altra scelta, questo è il mio dovere”. Saeed Al Err
Molti dei cani presenti nel rifugio seguirono spontaneamente Saeed mentre si spostava, e nove di loro lo raggiunsero autonomamente, a 5 miglia di distanza, nelle settimane successive, con grande gioia e stupore di Saeed.
Fu proprio durante quei giorni convulsi che un drone israeliano uccise uno dei dipendenti di Sulala, Loay Rami Al-Wadi, di 19 anni.
Dalla prima evacuazione, Saeed si è dovuto spostare altre due volte, continuamente minacciato dalle bombe e dalle operazioni di sfollamento attuate dai soldati israeliani
Nonostante tutto, in una Gaza dove cibo, acqua, medicinali e servizi essenziali sono insufficienti o addirittura assenti e dove non esiste luogo sicuro, Sulala continua ad occuparsi degli animali che ospita, recupera animali feriti e in difficoltà avvalendosi di una piccola clinica veterinaria organizzata con le scarse risorse disponibili, e aiuta anche le persone che si rivolgono a lui per recuperare cani di proprietà abbandonati o rimasti soli o fornendo ai loro compagni umani cibo e medicine che non si potrebbero permettere, data la scarsità e gli altissimi costi dei prodotti.
In particolare, si occupa di asini e cavalli, la cui situazione è spesso tragica in quanto, come unici mezzi di trasposto rimasti a Gaza, sono spesso sfiancati dal lavoro, oltre che vittime dei bombardamenti israeliani.
Tutti i suoi otto figli sostengono la sua missione. Mentre i più grandi, Celine, Saeed, Mubarak e Mohammad, lo aiutano con il lavoro sul campo, i più piccoli si occupano dei gatti. La più piccola, Diana, di 6 anni, era ed è solita unirsi a lui nei “tour di alimentazione” per gli animali randagi, quando vi è disponibilità di cibo.
Prima della guerra, i volontari e le volontarie di Sulala solevano operare all’interno degli asili nido/scuole materne e scuole locali per promuovere il benessere e il rispetto degli animali attraverso l’istruzione e anche ora, nonostante le enormi difficoltà, non hanno rinunciato a questo loro impegno: recentemente è stato aperto il “Sulala Club”, una semplice tenda accanto alla clinica, dove si svolgono attività per far conoscere gli animali ai bambini, distraendoli al contempo dall’orrore della loro quotidianità.
“Insegneremo ai bambini il benessere degli animali in modo giocoso e faremo anche lezioni di matematica e arabo, facendo riferimento agli animali. Per esempio, faremo calcolare ai bambini quanto mangia un cavallo in una settimana, in base a quanto mangiano giornalmente, e utilizzeremo storie sugli animali nelle lezioni di grammatica. Parleremo loro degli animali, come hanno sentimenti come noi, e come noi si spaventino e abbiano bisogno di protezione. Insegneremo loro come avvicinarsi agli animali, come aiutare quelli che sono feriti e malati. Puntiamo a creare una generazione compassionevole, che applicherà le competenze apprese nella nostra scuola nella vita reale. Ciò contribuirà a costruire una società compassionevole e resiliente”.
Sulala aiuta e sostiene anche i seguenti progetti:
- Al AOUN Team: dedicato ad aiutare e sostenere gli anziani e le famiglie più povere, e in particolare i disabili
- AL NAJAT Psychological Support Team che organizza attività di vario tipo per aiutare e sostenere psicologicamente persone di tutte le età.
- JAWAD CAMP una scuola che cerca di continuare l’attività educativa in una Gaza in cui le scuole, le università e i/le loro docenti e maestri/e sono stati/e presi di mira e uccisi.
Dimostrando in tal modo come la cura e l’empatia non hanno confini di specie, gerarchie e discriminazioni.
Grazia Parolari
Milano, 18/11/2024